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Rain Man – l’uomo della pioggia, la trama del film

Benedetta Romoli

La trama di Rain Man – l’uomo della pioggia , film drammatico del 1988 sul tema dell’autismo, racconta la storia di Charlie, un venditore di automobili indebitato che, alla morte del padre, scopre che l’eredità di famiglia è destinata al fratello maggiore Raymond, un uomo autistico della cui esistenza non era a conoscenza. Nel cast del film due straordinari Tom Cruise e Dustin Hoffman e la nostra Valeria Golino. Alla regia invece, Barry Levinson.

La trama di Rain Man – L’uomo della pioggia vede protagonista Charlie Babbitt (Tom Cruise), un giovane che vive a Los Angeles, dove vende auto di lusso. Durante un weekend con la fidanzata Susanna (Valeria Golino), riceve la notizia della morte del padre. Quello che non si aspetta, però, è che il patrimonio di famiglia è stato destinato al fratello Raymond (Dustin Hoffman), un uomo affetto dalla sindrome di savant di cui non conosceva l’esistenza. In preda a rabbia e a frustrazione, Charlie decide di rapire Raymond, ricoverato in una clinica psichiatrica a Wallbrook, per poter metter le mani sull’eredità, ricattando senza successo il medico che ha in cura il fratello. Durante il viaggio verso Los Angeles, la vicinanza con Raymond fa riaffiorare ricordi offuscati legati alla figura di un uomo durante la sua infanzia. Charlie, però, scopre anche le incredibili capacità mnemoniche e di calcolo di Raymond, e decide di sfruttarle per risanare la sua condizione economica giocando a Las Vegas. Il tempo che i due uomini trascorrono insieme, intanto, favorisce la nascita di un rapporto profondo che continuerà anche dopo la separazione.

Per interpretare il suo personaggio, Dustin Hoffman e lo sceneggiatore Barry Morrow trascorsero del tempo con Kim Peek, affetto dalla stessa sindrome di Raymond e che ha ispirato la storia vera alla base di Rain Man .

Vincitore dell’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1989, Rain Man si è anche aggiudicato quattro Premi Oscar nelle categorie di Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman e Miglior sceneggiatura originale.

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tom cruise film con fratello autistico

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Rain man -L’uomo della pioggia – (1988) e il mondo dell’autismo

La pellicola racconta la storia di un uomo autistico e del rapporto con il fratello minore, in una scoperta profonda dell'affettività e della condivisione.

Di Manuela Agostini

Pubblicato il 24 Apr. 2015

Facebook

Charlie da anaffettivo e completamente centrato su di sé, sposta lentamente l’attenzione sulle emozioni e sulla scoperta di parti e reazioni che non immaginava di avere, ci si chiede ad un certo punto “ E’ Raymond ad essere malato o suo fratello?”.

Kim Peek  è il nome dell’ uomo a cui si è ispirato Barry Lavinson, per la famosa pellicola del 1988 “Rain man- l’uomo della pioggia”, vincitore nel 1989 di quattro premi oscar, miglior film, regia, sceneggiatura e attore protagonista, l’impeccabile Dustin Hoffman.

Il tuo browser non supporta il tag video. Sebbene nella pellicola il personaggio Raymond Babbit, Dustin Hoffman sia affetto da autismo, nella realtà Peek era affetto da macrocefalia e assenza di corpo calloso, un per così dire paziente split- brain al naturale, che proprio per via di questo mancato collegamento primario e secondario (commessura anteriore)  tra i due emisferi cerebrali, di solito espletata appunto dal corpo calloso aveva aumentate attività mnemoniche, era in grado di leggere un libro in un ora e memorizzarne il 98% del contenuto, conosceva circa 12000 libri a memoria, così come immagazzinava una quantità innumerevole d’ informazioni delle più disparate materie e riusciva a fare a mente calcoli estremamente complessi nonostante non fosse in grado di allacciarsi le scarpe autonomamente, una persona affetta dalla “sindrome dell’idiota sapiente”, cosi almeno viene chiamata.

Il regista incontrato Peek fu molto colpito dalle sue capacità e debbolezze, dalla sua famiglia e il suo modo di vivere, il risultato fu appunto Rain-man. Nonostante possa sembrare, ad una prima occhiata, che l’elemento portante del film sia appunto Raymond, in realtà a parer mio il personaggio chiave è il fratello minore Charlie, Tom Cruise, e la sua crescita emotiva.

Charlie Babbit è un uomo d’affari a cui le cose non stanno andando troppo bene, dopo la morte del padre scopre che l’intera eredità è stata lasciata al fratello maggiore Raymond di cui però ignorava l’esistenza. Giunto alla clinica psichiatrica scopre un fratello autistico e lo rapisce per portarlo a Wallbrook nella speranza di ottenere la metà del patrimonio. Non andrà così. Man mano che il fratello minore comincia a conoscere il maggiore, le sue debolezze ma anche le sue fenomenali capacità mnemoniche e di calcolo, riaffiorano pensieri ormai persi di un personaggio che Charlie da piccolo credeva solo immaginario ed invece essere suo fratello maggiore, che gli cantava canzoni e che solo ora riscopre. Gli vuole bene e vuole ora il suo bene, affronta una crescita che forse nonostante l’età, non era ancora arrivata, lo riporta indietro e decide di esserci.

Il tuo browser non supporta il tag video. I soggetti autistici non sono nel 50% dei casi in grado di comunicare verbalmente, tendono all’isolamento, si ritirano in un loro mondo immaginario, talvolta parlando con personaggi inventati, sono indifferenti agli stimoli emotivi e hanno difficoltà ad instaurare un contatto visivo, ripetono in modo ossessivo alcune azioni, reagiscono in modo, talvolta autolesionistico talvolta aprassico e ipotonico ai cambiamenti. Vivere queste persone amplifica a parer mio ogni cosa, così come, piano piano, l’uomo intraprendente Charlie Babbit  scopre.

Attraverso loro siamo portati a fare i conti con noi stessi, a sensibilizzarci. Charlie da anaffettivo e completamente centrato su di sé, sposta lentamente l’attenzione sulle emozioni e sulla scoperta di parti e reazioni che non immaginava di avere, ci si chiede ad un certo punto “E’ Raymond ad essere malato o suo fratello?” che con stress, incapacità nell’instaurare rapporti sinceri, circondato da menzogna ed essenzialmente solo è altresì chiuso in un mondo senza speranza.

Se Rayomond non può purtroppo cambiare le cose per sè, Charlie può! Si rende conto della sua condizione, l’anaffetività, la tendenza a non parlare con gli altri. La fame di successo e di guadagno, sono considerabili a parer mio, sintomi sovrapponibili ad una patologia dello spettro autistico, da cui, coloro che pensano di essere normali possono però uscire. Non dovrebbe essere necessario però il dover confrontarsi necessariamente con alcune realtà, basterebbe forse solo ogni tanto fare i conti con noi stessi, la nostra vita e la nostra soddisfazione personale e il porsi la fondamentale domanda “Sono felice?” se però non siamo in grado di porci tale domande, ben vengano capolavori come questi, opere profonde che scalfiscono l’anima.

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Storia dell’Autismo. Conversazioni con i pioneri: evoluzione storica del disturbo e trattamenti

Manuela Agostini

Dott.ssa in Psicologia della salute clinica e di comunità

tom cruise film con fratello autistico

Cinematographe

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Rain Man – L’uomo della pioggia: recensione del film con Tom Cruise e Dustin Hoffman

Da Virginia Campione - 5 Ottobre 2016 16:00

Rain Man – L’uomo della pioggia , è un film del 1988 con protagonisti Tom Cruise e Dustin Hoffman , per la regia di Barry Levinson ( Good Morning Vietnam, Toys, Sleepers ); la pellicola ha conquistato l’ Orso d’Oro al Festival di Berlino e quattro Premi Oscar per miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista Dustin Hoffman e miglior sceneggiatura originale (firmata da Ronald Bass e Barry Morrow ).

Rain Man tratta con delicatezza e, allo stesso tempo, incisività della messa in scena, la complessità della patologia autistica, un universo psicologico in cui il confine fra normalità e anomalia appare sfumato e inafferrabile, tanto da rendere spesso difficoltoso l’inquadramento medico di tali soggetti.

Alla base della sindrome vi è infatti il multisfaccettato universo della neurodiversità , che porta i soggetti autistici ad interpretare ed affrontare la realtà in un modo completamente differente rispetto ai cosiddetti soggetti normali, ma non per questo necessariamente esente da competenze che, anzi, possono risultare settorialmente superiori rispetto a quelle dei soggetti non affetti dal disturbo.

In particolare, il protagonista di Rain Man  presenta una forma di autismo detta Asperger , corredata da una  Sindrome del S avant  che giustifica le spiccate abilità cognitive settoriali del soggetto.

A differenza della maggior parte degli autistici (che risultano non verbali e incapaci di stabilire un qualunque contatto sociale con il prossimo), gli Asperger conservano abilità linguistiche e intellettive spesso spiccate o addirittura di gran lunga superiori alla norma, restando invece carenti o problematici per quanto riguarda l’area della relazione e quindi dell’affettività e dell’espressione emotiva.

Rain Man

In qualità di soggetti autistici ad alto funzionamento , caratteristica comune agli Asperger è l’assenza di un significativo ritardo cognitivo e la tendenza ad isolarsi in attività particolari e ripetitive, usate spesso come mezzo per gestire l’ansia, provocata anche dalla difficoltà a gestire la sovrastimolazione sensoriale  causata dall’interazione con l’ambiente circostante.

Rain Man – L’uomo della pioggia : un road movie all’insegna della scoperta di un mondo nuovo

Rain Man – L’uomo della pioggia racconta le vicende di Charlie Babbit (Tom Cruise), un commerciante di automobili sull’orlo della bancarotta, sentimentalmente coinvolto in un rapporto tormentato con la bella Susanna ( Valeria Golino ). Alla morte del padre, un uomo anaffettivo che lo ha abbandonato da ragazzo, Charlie viene a sapere che l’unico erede del patrimonio familiare è Raymond (il fuoriclasse Dustin Hoffman), un fratello che non sapeva di avere, affetto da autismo e ospitato in una struttura per malati psichiatrici di Wallbrook.

Infuriato e sofferente per l’ennesimo tradimento subito dal padre, Charlie decide istintivamente di rapire Raymond, portandolo via  dalla struttura e chiedendo come riscatto la metà del patrimonio paterno. Al rifiuto del responsabile dell’ istituto, Charlie prosegue la sua “fuga” portando il fratello con sé a Los Angeles e scoprendo, gradualmente, che dietro allo sguardo assente e ai buffi ed esasperanti manierismi di Raymond si nasconde un universo di segreti familiari e capacità affettive…

Rain Man

La grandezza di Rain Man (oltre che nell’interpretazione semplicemente magistrale di Hoffman)  sta nella metafora del viaggio intrapreso dai due protagonisti. 

L’arrogante ed egoista Charlie, costretto ad “arrendersi” alle esigenze strampalate del fratello – pena mandare a monte il suo piano –   dovrà imparare a venire a patti con i propri pregiudizi e la tendenza a forzare gli eventi in suo favore, scoprendo che dietro all’accettazione di una situazione apparentemente scomoda si possono nascondere le migliori soluzioni.

Raymond, dietro la coltre della sua apparente assenza, dal canto suo, mostra di comprendere e sentire molto più di quanto sembra e, cedendo a sua volta all’incalzare degli incitamenti del fratello ad essere “normale” , rivela parti di sé che la vita in istituto avrebbe lasciato per sempre sommerse, instaurando a suo modo un rapporto affettivo col fratello e portando Charlie a perdere di vista l’obiettivo primario del viaggio, desiderando semplicemente di rimanere insieme al fratello, recuperando gli anni perduti.

Rain Man – L’uomo della pioggia : una regia delicata ma incisiva a corredo di interpretazioni eccezionali

Rain Man

La regia di Barry Levinson è ammirevole nel sottolineare il modo in cui Raymond percepisce la realtà ed il bombardamento sensoriale che una vita in un ambiente non protetto gli provoca. La mancanza di flessibilità nell’adattarsi ad un mondo in continuo cambiamento mette l’uomo di fronte a difficoltà crescenti, risolte solo dall’intervento esterno di Charlie che, per quanto possa sforzarsi, non può impedire al fratello di essere se stesso, nel bene e nel male.

Unica pecca di Rain Man (tolto il pessimo auto-doppiaggio della Golino) è il modo in cui la sceneggiatura si piega a tratti alle esigenze della narrazione che – complicata dall’impossibilità di far esprimere direttamente il protagonista – tende in alcuni punti al didascalismo, fornendo risposte troppo esatte nel momento troppo giusto. Ammirevole, invece, l’aver resistito alla tentazione di un finale scontato, preferendo il realismo al romanticismo e consegnando al patrimonio cinematografico mondiale un’opera destinata ad appartenere per sempre alla storia.

Rain Man

Rain Man – L’uomo della pioggia  fu un enorme successo di pubblico e critica, incassando al botteghino mondiale 350 milioni di dollari a fronte di un investimento di 25 milioni. Nel cast del film anche Gerald R. Molen, Jack Murdock, Michael D. Roberts, Ralph Seymour, Lucinda Jenney, Bonnie Hunt, Beth Grent, Ray Baker e con un cameo di Barry Levinson nei panni di medico fiscale.

Sceneggiatura - 3.5

Fotografia - 4, recitazione - 4.5, emozione - 4.

Film Post

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Rain Man – L’uomo della pioggia: la storia vera dell’uomo che ispirò il film con Dustin Hoffman e Tom Cruise

La storia del vero Rain Man, che ispirò il personaggio interpretato da Dustin Hoffman

Da Anna Culotta - 16 Maggio 2022

Rain Man – L’uomo della pioggia è il film diretto da Barry Levinson con protagonisti Tom Cruise e Dustin Hoffman vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 1989 e di quattro premi Oscar: Miglior film, regia, attore protagonista a Dustin Hoffman e Miglior sceneggiatura originale. Per scrivere la sceneggiatura de L’uomo della pioggia , Ronald Bass e Barry Morrow si sono ispirati a una storia vera, la storia del vero Rain Man Kim Peek . Nel film Tom Cruise interpreta Charlie Babbitt, un venditore di auto di lusso che alla morte del padre scopre che l’unico erede del patrimonio familiare è suo fratello maggiore Raymond (Dustin Hoffman), autistico, di cui ignorava l’esistenza. Con l’obiettivo di diventarne tutore e appropriarsi così del patrimonio paterno, Charlie decide di portar via Raymond dalla struttura in cui è ricoverato.

rain man storia vera

Rain Man – L’uomo della pioggia. United Artists

La storia del vero Rain Man, che ispirò il personaggio interpretato da Dustin Hoffman – Rain Man storia vera

Laurence Kim Peek, il vero Rain Man (nato nel 1951 e morto nel 2009 a 58 anni), era affetto dalla cosiddetta sindrome del savant , che comportava una serie di gravi ritardi cognitivi insieme allo sviluppo di abilità straordinarie e fuori dalla norma in settori specifici . Nato con una macrocefalia associata a danni al cervelletto e agenesia del corpo calloso, Kim Peek – come raccontava il padre – era in grado di svolgere attività mnemonica sin dall’età di 16/20 mesi . Questo, probabilmente, per le nuove connessioni tra neuroni sviluppatesi a causa dell’agenesia del corpo calloso. Da piccolo imparava a memoria tutti i libri che leggeva ed era in grado di leggere un intero volume in meno di un’ora. Riusciva a ricordare più del 98% di quanto letto e immagazzinava una quantità davvero enorme di informazioni in poco tempo e nei campi più disparati. Pare che Peek conoscesse a memoria più di 12.000 libri e avesse un’abilità non comune nello svolgere calcoli complessi . Abilità che gli tornava utile nel suo lavoro, che consisteva nello stilare buste paga.

Kim Peek, the inspiration for the movie Rain Man, was a savant born with significant brain damage. He has read over 12,000 books and remembers everything he’s read in them. He is able to read two pages at once, one with each eye, and remembers it all. ? #FactManiac pic.twitter.com/KkiagAiBiD — Fact Maniac (@factmaniac) July 13, 2018

Nel 1984, lo sceneggiatore Barry Morrow visitò Kim Peek e dai loro incontri nacque proprio l’idea per Rain Man – L’uomo della pioggia . Anche Dustin Hoffman (che nel film interpreta un personaggio autistico) fece visita al vero Rain Man, studiandone a fondo la natura e le attitudini. Peek ricevette grande attenzione durante le riprese e dopo l’uscita di Rain Man , cosa che comportò un miglioramento delle capacità di socializzazione e diede grande spinta alla sua sicurezza di sé. Morrow diede a Peek un proprio Oscar da portare con sé e mostrare nelle diverse occasioni sociali . Viaggiava sempre accompagnato dal padre, che lo aiutava a svolgere quelle attività che da solo non riusciva a compiere. Nel 2004 gli scienziati della NASA sottoposero Kim Peek ad analisi e test non invasivi per creare un’immagine tridimensionale della sua struttura celebrare e studiare come una persona con anomalie cerebrali fosse in grado di fare quel che faceva in maniera così straordinaria.

Kim Peek, the real Rain Man meets Dustin Hoffman. pic.twitter.com/MAkLsbyn1z — HrabiankaGabi2121?? (@GabiPie1) January 14, 2019

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Rain Man - L'uomo Della Pioggia

Cast e produzione.

Dustin Hoffman

Raymond 'Ray' Babbitt

Charles Sanford 'Charlie' Babbitt

Valeria Golino

Gerald R. Molen

Jack Murdock

John Mooney, Will Executor

  • Recensioni 138

Informazioni

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Rain Man. L'uomo della pioggia

  • Genere: Drammatico
  • durata 130'

tom cruise film con fratello autistico

Regia di Barry Levinson

Con Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino, Gerald R. Molen, Bonnie Hunt, Jack Murdock, Michael D. Roberts, Ralph Seymour... Vedi cast completo

Amazon Video

  • Trailer (1)
  • Recensioni ( 45 )
  • Critica 7 stelle
  • Pubblico 8 stelle
  • Il tuo voto

Charlie, commerciante di auto di lusso ma indebitato fino al collo, scopre che l'eredità paterna è stata assegnata a un fratello di cui non ha mai avuto notizia: ha vent'anni più di lui e vive in una clinica, affetto da autismo. Charlie lo porta via per diventarne il tutore, in realtà per spendere i suoi soldi, ma Charlie va con lui a Las Vegas e sbanca il casinò, ma viene presto cacciato. Il rapporto tra i due che, presto, si trasforma in solidarietà. Da questa esperienza Charlie rimane profondamente cambiato. L'autismo permette a Hoffman di sfoggiare una grande prestazione, ma anche Cruise riesce a dare credibilità al personaggio. Unico neo l'italiana Valeria Golino in trasferta americana. La storia, per quanto un po' prevedibile, colpisce le corde giuste. Il film ottenne quattro Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura e attore protagonista (Hoffman, naturalmente).

Commenti (23) vedi tutti

Un buon film.

HOFFMAN NATURALMENTE! A lui la scena col crocefisso brandito come una clava l'hanno perdonata però Per l'Accademy invece, il dinamico collega corrisponde all'anticristo

maniera più schietta e incisiva per parlare di autismo!

Non oso immaginare il lavoro che possa esserci stato per Dustin Hoffman alle spalle di questo film, per la difficoltà dell'interpretazione e per il livello a cui la porta. Davvero una prova magistrale, di un attore strepitoso.

Quindi, per alcuni, la sola prova della Golino sarebbe decisiva ai fini della riuscita e valutazione del film?? Vabbè... Un classico non privo di certo sentimentalismo e retorica hollywoodiana, ma che tocca, avvince e convince sempre, ad ogni visione. Colonna sonora stupenda, mitica...

Un buon film, tenuto in piedi soprattutto] dalla grande interpretazione di Dustin Hoffman.

Ormai un cult, ma a mio avviso sopravvalutato. Cmq Hoffman è un mito. Voto 7.

Una storia semplice che, nelle mani di Levinson, va a segno e tocca il cuore.

Gran bel film

Magistrale interpretazione di Dustin Hoffman. Bravo Tom Cruise. Valeria Golino non merita un granchè. Ferruccio Amendola è stato un grande nel doppiaggio. 3/4 del film sono apprezzabili grazie alla sua bravura. 7+

Poesia, meraviglia, serenità. Un grande racconto con un grande interprete (gli altri un po' meno). Non perdetelo per nessuna ragione.

Straordinario Dustin Hoffman, fa tutto lui, dimostrando grandi doti…ma per il resto non troppo entusiasmante.VOTO: 7.5

Film che ha vinto meritatamente 4 premi oscar…Hoffman davvero fantastico…l'unico difetto è ( come sottolineato anche da altri utenti ) l'interpretazione vocale della Golino…

Come dice bene Film Tv: colpisce come si deve. Effettivamente l'argomento è ben descritto, toccante e recitato in un modo straordinario. La colonna sonora del grande Hans Zimmer è sempre bella

Memorabile con un superbo D.Hoffman…davvero bello,toccante e coinvolgente…sicuramente tra i primi dieci che io abbia mai visto…

VOTO : 7. Seppur prevedibile nello sviluppo, tocca le corde giuste, con una storia senza tempo che appassiona. Bravi Hoffman e Cruise.

Una storia drammatica e toccante incentrata sul disturbo cerebrale chiamato autismo del personaggio principale; la storia puo' sembrare banale, ma Hoffman e' semplicemente straordinario e ne offre una grande prova ( vedi l'oscar ).

Sarebbe un bel film se non fosse per la peggior interpretazione di Tom Cruise e quella ancora più orrenda di Valeria Golino… ci potevano risparmiare almeno la sua voce originale con un doppiaggio…

Troppo furbo come film, Hoffman dopo un po' stufa nella sua parte da autistico che ha qualcosa da regalare al mondo, e Cruise è nettamente fuori ruolo ed antipatico… la Golino poi se non mostra un po' di tette non è contenta…

Uno dei migliori film che parlano di malattie mentali. Grande Dustin Hoffman.

Forse il migliore Tom Cruise con al fianco un grandissimo Dustin Hoffman, Hoffman non sbaglia un colpo!!

UN BUON FILMETTO.NIENTE DI PIU'.HOFFMAN E' GRANDIOSO E PORTA IN ALTO UNA PELLICOLA PENSATA PER AGGUANTARE OSCAR (COSA CHE HA FATTO) E PIACERE UN PO' A TUTTI.CRUISE E' IMBAMBOLATO.VOTO:7

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  • Orso d'Oro al Festival di Berlino 1989
  • Miglior film al Premi Oscar 1989
  • Miglior regia a Barry Levinson al Premi Oscar 1989
  • Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman al Premi Oscar 1989
  • Miglior sceneggiatura originale al Premi Oscar 1989
  • Migliori film drammatici
  • Migliori film del 1989
  • Migliori film americani

La recensione più votata è positiva

GARIBALDI1975

Trattasi non solo di un film di piacevole intrattenimento, ma che è anche "commercialmente" educativo sull'autismo, materia non facile, specie negli anni '80 e di cui allora si parlava in Italia davvero poco.  "Rain Man", interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman, ha vinto l'Oscar come miglior film, ma ha anche mostrato che un film può avere una trama dignitosa, due belle interpretazioni,… leggi tutto

33 recensioni positive

La recensione più votata delle sufficienti

mm40

Uno dei migliori film mai realizzati sul tema della 'diversità', che in definitiva è argomento applicabile al personaggio di Hoffman quanto a quello di Cruise: il primo è un bambinone genio, ma il secondo è un adulto freddo ed egoista. L'incontro fra i due, come Hollywood insegna (ma in fondo qui la vita reale non è tanto diversa), cambia entrambi in meglio,… leggi tutto

5 recensioni sufficienti

La recensione più votata delle negative

Enrique

Mio Dio un film discreto anzi, più che passabile, completamente rovinato dalla squallida interpretazione vocale della Golino…che schifo; eppure in altri film non mi era parsa così cagna (senza offesa per i nostri amici a 4 zampe)…davvero indecente! Sembra che recitasse (no, scherzo) con la bocca impastata di saliva; dopo 5 minuti di film mi stavano letteralmente esplodendo le orecchie. Per… leggi tutto

7 recensioni negative

  • Recensioni (45)
  • Playlist (68)
  • Foto e Trailer (29)

Trasmesso il 7 gennaio 2024 su La7 7 gen 2024

I migliori film drammatici...secondo me!

Letiv88

Selezione strettamente personale dei migliori film drammatici che ho guardato nel corso della mia vita (non sono in ordine di preferenza).   Playlist in continuo aggiornamento....

Trasmesso il 7 settembre 2023 su La7 7 set 2023

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Barkilphedro

Film che vidi molte volte da ragazzino e che non vedo più da 20 anni e che quando li rivedrò sarò sicuro di provare il famoso effetto madeleine.

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                È una lista che creai a mio uso nel 2016, rimasta PRIVATA sino ad oggi: si ferma infatti (per ora) a quell'anno. La rendo pubblica (da web) per…

Trasmesso il 27 marzo 2023 su La7 27 mar 2023

Ippolito-Abelli

La maniera più schietta e incisiva per parlare di autismo! Forse cadrà nel caricaturale, forse la Golino...rimane il fatto che è un bel road movie di tre personaggi che affascinano e incollano allo schermo.                                    

akaBi

In questa lista ci infilerò quei titoli che non sono necessariamente delle perle del cinema... anzi, magari troverete anche pellicole con diversi difetti ma che sono state capaci, tuttavia, di conquistarmi,…

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Era il tempo dei film in cui un attore maturo e navigato si affiancava a una star in ascesa .  Tom Cruise fu scelto da Scorsese per il film Il colore dei soldi con Paul Newman e riprova a mettersi alla prova a fianco di un altro mostro sacro . Charlie alla morte del padre scopre che la sua eredità andrà a un fratello sconosciuto: Raymond autistico e rinchiuso in una clinica .…

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Trasmesso il 31 agosto 2019 su Rsi La1 31 ago 2019

Trasmesso il 25 agosto 2019 su Nove 25 ago 2019

Nel mese di luglio questo film ha ricevuto 3 voti 1 ago 2019 vedi tutti

Nel mese di maggio questo film ha ricevuto 3 voti 1 giu 2019 vedi tutti

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L’avventurosa Storia degli Oscar: Rain Man – L’uomo della pioggia (1988)

Rain Man – L’uomo della pioggia ( Rain Man )

Regia: Barry Levinson; soggetto: Barry Morrow; sceneggiatura: Ronald Bass, Barry Morrow; fotografia (colore) : John Scale; scenografia: Ida Random,; costumi: Bernie Pollack; colonna sonora: Hans Zimmer; montaggio: Stu Linder; interpreti: Dustin Hoffman (Raymond Babbit), Tom Cruise (Charlie Babbit), Valeria Golino (Susanna), Jerry Molen (dott. Bruner), Jack Murdoch (John Mooney), Michael D. Roberts (Vern), Ralph Seymour (Lenny), Lucinda Jenney (Iris), Bonnie Hunt (Sally Dibbs), Kim Robillard (il medico della cittadina), Beth Grant (madre nella fattoria); produzione: Mark Johnson per Guber-Peters Co. Productions – United Artists; origine: USA – 1988; durata: 130′.

Los Angeles, sul finire degli anni’80. Charlie Babbit (Cruise), giovane e rampante venditore d’auto, apprende della morte del ricco padre, col quale aveva da anni interrotto i rapporti. Scopre tuttavia che l’eredità paterna è stata destinata a un fratello che non sapeva di avere, Raymond (Hoffman), ricoverato in una clinica in quanto affetto da disturbi dello spettro autistico. Ritenendosi defraudato di quanto gli spetta e indebitato fino al collo, Charlie decide di sequestrare Raymond, sperando in questo modo di convincere il suo medico curante, al quale è stata affidata la gestione in favore del suo paziente di un fondo fiduciario di 3 milioni di dollari, a dargli in cambio la metà della somma. Al rifiuto dell’uomo, Charlie decide di portare Raymond a Los Angeles. La fidanzata Susanna (Golino), disgustata dal cinismo e dall’insensibilità di Charlie lo abbandona e così i due fratelli proseguono il loro viaggio, in auto a causa della paura che Raymond ha degli aerei. A poco a poco, Charlie recupera alcuni ricordi d’infanzia nei quali quello che lui riteneva un amico immaginario, gli cantava delle canzoncine: si trattava in realtà di Raymond il cui nome, non riuscendo a pronunciare a causa della tenera età, il piccolo storpiava in Rain Man . I genitori avevano deciso di separarli per il bene di Charlie, temendo che in uno dei suoi scatti Raymond potesse fargli del male. Giorno dopo giorno, Charlie impara a conoscere il fratello cui inizia ad affezionarsi. Accortosi dell’incredibile talento matematico di cui egli è dotato, i due si fermano a Las Vegas, per tentare la fortuna al tavolo verde; Charlie insegna a Raymond come contare le carte e,grazie a questo espediente, i due vincono migliaia di dollari al tavolo del Blackjack. Ormai i due hanno sviluppato un bel rapporto e Susanna, la quale si accorge di come occuparsi del fratello stia curando l’egoismo di Charlie, si riconcilia con lui. Inizia a pensare di chiedere ufficialmente la sua tutela, ma un incidente con l’allarme antincendio scatena una crisi di panico che Charlie si accorge di non poter gestire da solo. Decide allora, per il suo bene, di riportarlo alla clinica. Il medico sarebbe pronto a versargli 250.000 dollari in cambio, ma Charlie rifiuta e promette a Raymond che andrà a trovarlo di frequente.

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Rain Man - L'uomo della pioggia

Hollywood scopre l’autismo grazie un protagonista d’eccezione

Il progetto del film prende vita grazie a Dustin Hoffman.  L’attore, dopo aver vinto il suo primo Oscar con Kramer contro Kramer ,  è a caccia di un ruolo che gli consenta di concorrere con successo per la seconda statuetta: inizialmente scelto dalla produzione per la parte di Charlie è proprio lui a convincere la United Artists ad affidargli il delicato ruolo di Raymond. Hoffman studia la parte con la dedizione e l’applicazione per cui è celebre. Frequenta le cliniche psichiatriche e persuade perfino il divo emergente Tom Cruise ad accompagnarlo a giocare a bowling con un ragazzo autistico e suo fratello. Regista del film dovrebbe essere Steven Spielberg , il quale rifiuta per dirigere Indiana Jones e l’ultima crociata , terza avventura del brillante archeologo interpretato da Harrison Ford . Vengono proposti Martin Brest e Sydney Pollack per dirigere la storia: quest’ultimo soprattutto vorrebbe sviluppare la vicenda tutta in interni. Hoffman è esitante, il copione preparato da Ronald Bass e Barry Morrow sarebbe molto più efficace e movimentato se il film si svolgesse on the road . Un giorno, mentre è al circo con la sua famiglia, l’attore si imbatte per caso in Barry Levinson e tra i due scatta un feeling immediato. Costui è un direttore d’orchestra che ha sempre lasciato molto spazio alle star dei suoi film, mettendosi al loro servizio e assecondandone l’estro creativo, a partire da Il migliore con Robert Redford fino a Good Morning Vietnam, per il quale uno scatenato Robin Williams ha sfiorato l’Oscar da protagonista, perso per un soffio l’anno precedente. Con un budget di 25 milioni di dollari partono le riprese e il film è pronto per uscire prima del Natale 1988. Il successo è subito strepitoso e le critiche positive si sprecano: a colpire è soprattutto la performance di Hoffman, vero mattatore della pellicola, coadiuvato da un convincente Tom Cruise e dall’italiana Valeria Golino, la cui interpretazione ricorda quella di Mary Elizabeth Mastrantonio ne Il colore dei Soldi . La corsa del film terminerà col fenomenale incasso di 350 milioni di dollari. Il 28 gennaio Rain Man – L’uomo della pioggia  vince due Golden Globe , che vanno al miglior film drammatico e al miglior attore protagonista. Alla cerimonia di consegna dei premi Oscar con 8 candidature, il film di Levinson si presenta per recitare la parte del leone.

Il racconto del redattore

I manifestanti quell’anno tuonano contro Martin Scorsese che ha l’ardire di misurarsi con i fondamentalisti cristiani girando L’ultima tentazione di Cristo: Willem Dafoe ritrae un Gesù che abbraccia controvoglia la sua croce mentre vorrebbe sposare la Maddalena  e scatena più di una polemica,tanto che il regista fatica a completare il film (il ministro della cultura francese offre tre milioni come contributo, ma viene costretto a fare marcia indietro dall’arcivescovo di Parigi); perfino Madre Teresa di Calcutta invita a pregare perchè la pellicola non veda mai la luce e alla Universal vengono offerti 10 milioni di dollari per distruggere tutte le copie dell’opera. L’Academy saluta il lavoro sincero e sofferto del maestro italo-americano regalandogli una segnalazione per la miglior regia e passa oltre. L’avversario più ostico per Rain Man – L’uomo della pioggia  potrebbe essere Le relazioni pericolose dell’inglese Stephen Frears , spietato gioco di società in costume con la perfida Marchesa Glenn Cl ose   che complotta con il nobile Valmont (Malkovich) per insidiare la virtù di una sua rivale in amore: vince per la sceneggiatura non originale, la scenografia e i costumi. Sfugge alla perfida marchesa l’alloro di protagonista femminile, che vede la vittoria della venticinquenne Jodie Foster . La giovane attrice s’impone per la parte di una ragazza vittima di uno stupro di gruppo in Sotto Accusa del mestierante Jonathan Kaplan. Ispirato ad una storia vera, intrisa di razzismo e corruzione è il vigoroso Mississippi Burning di Alan Parker. Chiudono l’elenco Turista per Caso  di Lawrence Kasdan (la statuaria Geena Davis conquista l’Oscar da non protagonista) e Una donna in carriera,  commedia del maestro Mike Nichols con timide pretese di satira sociale: una giovane segretaria col fiuto per gli affari fa le scarpe alla sua odiosa principale che la tiranneggia, soffiandole anche il fidanzato (con generosità eccessiva qualche critico parla di un’ Eva contro Eva al contrario). Protagonista è la figlia d’arte Melanie Grifffith (la madre Tippi Hedren è stata una delle muse di Alfred Hitchcock ) , sulle pagine dei giornali in quel momento per essersi disintossicata dall’alcool dal quale era dipendente. Working Girl vince l’Oscar per la canzone di Carly Simon Let the River Run  che diventa un classico della musica anni’80. Ottiene la doppia nomination l’odiosa Sigourney Weaver , candidata anche come protagonista per Gorilla nella Nebbia, tratto dall’autobiografia della ricercatrice Diane Fossey, studiosa dei primati nel Congo Belga e uccisa dai bracconieri. Caso unico fino a quel momento, la duplice nomination non porta alcun premio. Nulla raccoglie nemmeno lo sfortunato Tucker di Francis Coppola , le cui tre segnalazioni vanno a vuoto. Và meglio a una delle commedie più frizzanti del decennio, Un pesce di nome Wanda che ignora tanti attori britannici, portando invece la statuetta di non protagonista all’americano Kevin Kline . Tra i film stranieri l’Academy ha la fortuna di trovarsi tra le mani un capolavoro scintillante del madrileno Pedro Almodòvar : Donne sull’orlo di una crisi di nervi, ma sceglie di gratificare l’inerte Pelle alla conquista del mondo  che batte bandiera danese. Il regista spagnolo dovrà aspettare il 1999 per cantar vittoria grazie all’ispirato Tutto su mia madre. Rain Man vince 4 Oscar per il film, la regia, la sceneggiatura e lo straordinario attore protagonista (in alto il filmato della premiazione): il viaggio come metafora del complesso percorso interiore che devono fare prima di poter riuscire a conoscersi a fondo i due fratelli è meritevole d’attenzione e apre una finestra sul problema dell’autismo e sulla paziente e amorevole sensibilità necessaria per accudire coloro che ne soffrono. Se per Raymond il rapporto con Charlie rappresenta un’opportunità di apertura verso il mondo da parte di un soggetto chiuso nel suo universo personale, per quest’ultimo, egoista,disilluso e inaridito dalla sua fame di successo, il viaggio è altrettanto importante rappresentando un’occasione di aprirsi ai sentimenti e riuscire finalmente a cambiare in meglio la propria esistenza.

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«Rain Man», il film che sdoganò l’autismo

Tom Cruise e Dustin Hoffman in una scena di Rain Man

«Per l’autismo ha fatto di più questo singolo film di quanto abbiamo fatto tutti noi in venticinque anni». Così scrisse la dottoressa Ruth Sullivan, fondatrice dell’Autism Society of America, a proposito di «Rain Man – L’uomo della pioggia», pellicola di cui fu consulente specialistica, proiettata in anteprima a Los Angeles il 14 dicembre 1988. La commedia drammatica diretta da Barry Levinson uscì nelle sale statunitensi due giorni dopo, incassando solo in patria oltre 172 milioni di dollari (a fronte di un budget di 25) e spianandosi la strada verso gli Oscar, dove vinse quattro statuette: miglior film, regia, attore protagonista (secondo premio ottenuto da Dustin Hoffman in tale categoria) e sceneggiatura originale, andata a Ronald Bass e Barry Morrow. E ancora adesso, a trent’anni di distanza, se si pensa a un lungometraggio sul tema dell’autismo, la mente corre in automatico a «Rain Man», divenuto una visione quasi imprescindibile (nonostante siano seguiti tanti altri titoli sull’argomento, fra cinema e tv) per chiunque voglia approcciarsi a una basilare comprensione della patologia. Il progetto iniziale prevedeva dietro la macchina da presa Steven Spielberg (che rinunciò in favore di «Indiana Jones e l’ultima crociata», 1989) e davanti la coppia Bill Murray/Dustin Hoffman. Ma quest’ultimo chiese e ottenne la parte principale, spingendo così i produttori a scegliere come spalla un interprete giovane, rampante e in linea con lo spirito yuppie dell’epoca: l’ex «Top Gun» Tom Cruise. A garantire enorme popolarità al film non furono solo i due protagonisti, ma la scelta (commercialmente mirata) di imbastire una vicenda familiare in grado di unire il tema della «strana coppia» al genere del road movie. Infatti la storia parte quando Charlie Babbitt (Cruise), cinico e indebitato venditore d’auto a caccia di soldi, scopre che il padre ha lasciato il patrimonio a Raymond (Hoffman), il fratello autistico che non ha mai conosciuto, o meglio, che ha dimenticato di avere, nonostante da piccolo lo chiamasse Rain Man. Nella speranza di ottenere la tutela di Raymond (e quindi impossessarsi dell’eredità), Charlie decide di portarlo in auto da Cincinnati a Los Angeles, passando per Las Vegas. Quel viaggio inatteso salverà entrambi, unendoli per sempre. Al film partecipò anche Valeria Golino nei panni di Susanna, la fidanzata di Charlie che regala a Raymond il primo bacio. •

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Sandra Bullock accarezza Thomas Horn in una scena di Molto forte, incredibilmente vicino

Sappiamo realmente di cosa stiamo parlando quando parliamo di autismo o di Sindrome di Asperger ? La maggior parte delle volte no, o almeno, non esattamente. L'autismo è una condizione molto complessa, per la quale le persone hanno difficoltà a integrarsi nella società o a instaurare rapporti interpersonali. La sua complessità sta, anche, nel presentarsi con diversi livelli di gravità; si parla, infatti, di spettro autistico, nel quale rientra anche la Sindrome di Asperger.

Negli ultimi anni la medicina ha fatto incredibili passi avanti per quanto riguarda la ricerca e la diagnosi precoce di questa sindrome; così, il cinema, si è adeguato alle nuove scoperte a riguardo trattando l'argomento con maggior consapevolezza e, perché no, anche leggerezza. Leggerezza, ovviamente, non intesa come superficialità ma come sdramatizzazione; perché oggi, il tema dell'autismo, passa anche attraverso la commedia e la comicità. Sicuramente uno dei primi film che ci viene in mente pensando all'autismo è Rain Man ma esistono numerose altre pellicole che affrontano l'argomento in maniera più o meno approfondita. E la visione di queste ha come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico riguardo a una così delicata e poco conosciuta tematica. Per questo, abbiamo deciso di stilare una lista dei 20 migliori film sull'autismo , da quelli più conosciuti alle piccole perle da vedere che magari vi sono sfuggite.

1. Tim - Un uomo da odiare (1979)

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Iniziamo la nostra lista dei più bei film sull'autismo con un titolo che potrebbe essere sfuggito ai più. Tratto dall'omonimo romanzo di Colleen McCullogh, Tim - Un uomo da odiare è una produzione australiana del 1979 nonché una delle prime pellicole con Mel Gibson . Mel Gibson veste i panni di Tim, un bel giovane affetto da una leggera forma di autismo, della cui fiducia verso il prossimo molti tendono ad approfittarsi. Questo finché una donna americana, la signorina Mary Horton ( Piper Laurie ), non lo assume come giardiniere e inizia a invaghirsi di lui, destabilizzata dal suo aspetto aitante in contrasto con l'attitudine da adolescente.

2. Il ragazzo che sapeva volare (1986)

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Il ragazzo che sapeva volare è un film del 1986 per la regia di Nick Castle . Eric Gibb ( Jay Underwood ) è un adolescente orfano affetto da autismo non verbale che ama trascorrere gran parte del tempo seduto sul davanzale della finestra, immaginando di essere un uccello. Un giorno, Eric salva la vicina di casa e coetanea Milly ( Lucy Deakins ) da una caduta fatale; i due, così, iniziano a sviluppare un rapporto speciale fatto di pazienza e comprensione reciproca. Una pellicola interessante per esplorare le modalità in cui i soggetti autistici riescono a comunicare con il mondo circostante.

3. Rain Man (1988)

Rain Man - L'uomo della pioggia: Tom Cruise e Dustin Hoffman in una scena del film

Impossibile non pensare a Rain Man quando si parla di film sul tema dell'autismo e della Sindrome di Asperger. Pellicola datata 1988 e diretta da Barry Levinson , Rain Man racconta la storia di due fratelli che scoprono dell'esistenza l'uno dell'altro solo alla morte del padre; uno dei due, però, Raymond ( Dustin Hoffman , vincitore dell'Oscar per questo ruolo), è un uomo affetto da autismo nonché unico erede del patrimonio familiare. Venuto a conoscenza di questa cosa, Charlie ( Tom Cruise ) decide di prelevare il fratello dalla clinica in cui è ricoverato nella speranza di diventarne il tutore e poter gestire, così, l'intero capitale. Un film che ha la capacità di trattare con estrema delicatezza una tematica tanto complessa, fatta di mille sfaccettature e difficoltà.

4. Buon Compleanno Mr. Grape (1993)

Leonardo DiCaprio in Buon compleanno, Mr. Grape

Pellicola che ha ufficialmente lanciato la carriera di Leonardo DiCaprio , Buon Compleanno Mr. Grape è un film del 1993 di Lasse Hallström che vede l'attore statunitense nei panni di Arnie, un adolescente autistico con serie difficoltà nell'integrazione sociale. Orfano di padre e con una madre incapace di badare ai figli, l'unico a prendersi cura di Arnie è il fratello maggiore Gilbert ( Johnny Depp ). Un film che evidenzia quanto sia importante offrire supporto e sostegno tanto alle persone affette da autismo quanto alle loro famiglie.

5. Forrest Gump (1994)

Forrest Gump: un primo piano di Tom Hanks

Un eccezionale Tom Hanks nei panni di Forrest Gump, uomo con deficit cognitivo che, attraverso una serie di flashback, ripercorre trent'anni della sua esistenza seduto su una panchina. Nel film, la storia degli Stati Uniti si intreccia con la vita di Forrest, rendendolo testimone fortuito di numerosi avvenimenti importanti. Uscito nel 1994 e diretto da Robert Zemeckis , Forrest Gump dimostra come certi problemi non necessariamente limitino le persone, anzi, possano anche costituire il motore di gesta straordinarie.

6. Un amore speciale (1999)

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Juliette Lewis veste i panni di Carla, una ragazza con disturbo dello spettro autistico che cresce in un istituto esclusivo, al riparo dal resto del mondo. Una volta tornata a casa, Carla vorrebbe condurre una vita normale ma la madre ( Diane Keaton ), estremamente protettiva e sopraffatta dai sensi di colpa, non è d'accordo. Con l'aiuto dell'amore di Danny ( Giovanni Ribisi ), giovane affetto da un lieve deficit mentale, la ragazza riuscirà a dimostrare a tutta la sua famiglia di poter vivere in maniera assolutamente indipendente. Un amore speciale è un film del 1999 per la regia di Garry Marshall .

7. Mi chiamo Sam (2001)

Mi Chiamo Sam

Sam Dawson ( Sean Penn ) è un uomo autistico costretto a crescere da solo la figlia Lucy Diamond ( Dakota Fanning ) in seguito all'abbandono della madre. Nonostante il sostegno di uno straordinario gruppo di amici e l'amore profondo tra padre e figlia, al compimento dei sette anni della bambina il legame tra i due viene minacciato dall'intervento dei servizi sociali che vorrebbero togliere a Sam la custodia. Ma in loro aiuto interverrà l'avvocatessa Rita Harrison ( Michelle Pfeiffer ). Mi chiamo Sam , pellicola del 2001 diretta da Jessie Nelson , è un film sentimentale che pone, davanti a tutte le difficoltà della vita, le ragioni del cuore.

8. Crazy in love (2005)

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Crazy in love , pellicola del 2005 diretta da Petter Næss , porta sullo schermo la vera storia d'amore di Jerry e Mary Newport, due persone con la sindrome di Asperger nonché autori del libro Mozart and the Whale: An Asperger's Love Tale . Nel film, i due vengono interpretati da Josh Hartnett e Radha Mitchell , attori che si assumono la grande responsabilità di dimostrare non solo come una relazione tra persone autistiche sia possibile ma anche quanto amore e sesso siano esperienze imprescindibili anche per chi è affetto da questa disabilità.

9. Mary and Max (2009)

La bambina grafomane di Mary and Max

Se state cercando un film di animazione sull'autismo, questo è quello che fa al caso vostro. Film del 2009 realizzato con la tecnica dello stop motion, Mary and Max racconta la storia di una ragazzina con problemi di integrazione che, un giorno del 1976, decide di scegliere un nome a caso dall'elenco telefonico di New York; inizia, così, a scrivere delle lettere a Max Jerry Horowitz, un 44enne con la Sindrome di Asperger, del tutto a proprio agio con la sua condizione: Non mi sento handicappato, menomato né sento di avere necessità di cure. Mi piace essere un Aspie. Sarebbe come voler cambiare il colore dei miei occhi. Tra i due, nascerà una speciale e duratura amicizia che salverà la vita di entrambi.

10. Adam (2009)

Adam

Commedia romantica del 2009 diretta da Max Mayer , Adam ha come protagonista un geniale ingegnere elettronico appassionato di astronomia e affetto dalla Sindrome di Asperger ( Hugh Dancy ). Innamoratosi di un'aspirante scrittrice di libri per bambini, Beth Buchwald ( Rose Byrne ), i due intraprenderanno una storia d'amore, non senza difficoltà. Un film che, lasciando da parte il facile sentimentalismo, indaga il significato profondo di amare e lasciarsi amare.

11. Il mio nome è Khan (2010)

Shahrukh Khan e Kajol nel film My Name Is Khan

Diretto dal giovane regista di Bollywood Karan Johar , Il mio nome è Khan è un film del 2010 interpretato da una delle coppie più amate del cinema indiano, Shah Rukh Khan e Kajol . Rizwan Khan è un uomo di religione musulmana con la sindrome di Asperger che viene erroneamente arrestato a Los Angeles perché sospettato di aver preso parte agli attentati terroristici dell'11 settembre. La pellicola riesce a toccare, con delicatezza ma anche grande incisività, diverse importanti tematiche come la disabilità, la religione e l'irrazionale caccia allo straniero.

12. Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010)

Claire Danes in una scena del film TV Temple Grandin

Tratto dalla storia vera di Temple Grandin, oggi stimata psicologa e zoologa ma, un tempo, bambina affetta da autismo e mutismo selettivo, Temple Grandin - Una donna straordinaria è una pellicola del 2010 per la regia di Mick Jackson . La narrazione percorre la vita della donna (interpretata da Claire Danes ) e di come ha trasformato il suo sistema particolare di percepire il mondo in un modo per comprendere appieno le esigenze degli animali d'allevamento e rivoluzionare, così, l'industria del bestiame.

13. Molto forte, incredibilmente vicino (2011)

Thomas Horn in Molto forte, incredibilmente vicino è il piccolo Oskar Schell

Convinto che il padre (Tom Hanks), morto durante l'attentato terroristico del World Trade Center, gli abbia lasciato un ultimo messaggio nascosto da qualche parte nella città di New York, Oskar Schell ( Thomas Horn ) intraprende un'avventurosa caccia al tesoro che lo aiuterà a superare molti dei suoi limiti; il bambino, infatti, ha la Sindrome di Asperger. Molto forte, incredibilmente vicino , tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer, è un lungometraggio del 2011 di Stephen Daldry che mantiene tutte le caratteristiche di un film di formazione, gioie e dolori compresi.

14. Pulce non c'è (2012)

Una scena di Pulce non c'è

In questo film del 2012, Giuseppe Bonito porta sullo schermo la storia toccante del rapporto fra la tredicenne Giovanna ( Francesca Di Benedetto ) e la sorellina autistica di otto anni, Margherita ( Ludovica Falda ) ma per tutti Pulce, prelevata dagli assistenti sociali a causa delle pesanti accuse che gravano sul padre Gualtiero ( Pippo Delbono ). Pulce non c'è è un film sull'autismo basato su una storia vera, raccontata con pudore e sensibilità attraverso gli occhi innocenti della sorella maggiore Giovanna, in un alternarsi di momenti presenti, pensieri e flashback.

15. A proposito di Luke - The Story of Luke (2012)

The Story Of Luke A L

Alla morte della nonna, Luke ( Lou Taylor Pucci ), 25enne che soffre di disturbi dello Spettro autistico, è costretto a trasferirsi dagli zii Paul ( Cary Elwes ) e Cindy ( Kristin Bauer ); da sempre abituato a vivere protetto e al riparo dal mondo, il ragazzo decide di iniziare a farsi strada da solo, trovando un lavoro e magari una fidanzata. Per la realizzazione del film A proposito di Luke (2012), il regista Alonso Mayo ha affermato di essersi ispirato alle persone con disturbi di sviluppo iscritti alla scuola gestita dalla madre: tutti volevano una vita indipendente, un lavoro e trovare l'amore.

16. Life, Animated (2016)

Life, Animated: un momento del documentario

Life, Animated è un documentario del 2016 sull'autismo firmato da Roger Ross Williams e basato sull'omonimo libro del 2014 di Ron Suskind. La narrazione segue le vicende del giovane Owen Suskind, ragazzo affetto da una forma di autismo, che, nonostante le difficoltà, riesce a compiere un complicato percorso di crescita aiutato dalla sua famiglia e dalla visione dei cartoni animati Disney.

17. Il faro delle orche (2016)

Orca2

Il faro delle orche è un film drammatico spagnolo del 2016 che racconta la vera storia di amore e coraggio di una madre, disposta a tutto per aiutare il figlio autistico. Tristan, bambino affetto da un disturbo dello Spettro autistico, non comunica, non si relaziona con il mondo esterno e non prova empatia; l'unico suo interesse sembra diretto verso un documentario sulle orche assassine girato in Patagonia dal National Geographic.

La madre Lola ( Maribel Verdú ) decide, così, di viaggiare dalla Spagna alla regione più fredda dell'America Latina per incontrare Beto ( Joaquín Furriel ), guardiano della riserva naturale nonché amico delle orche.

18. Tutto ciò che voglio - Please Stand By (2017)

Please Stand By: Dakota Fanning in una scena del film

Wendy (Dakota Fanning) è una talentuosa giovane affetta da autismo che, a causa della morte della madre, vive in una casa famiglia a San Francisco. La sua grande passione è Star Trek e, quando la Paramount indice un concorso per sceneggiatori proprio sulla serie tv di fantascienza, la ragazza intraprende un viaggio in solitaria per riuscire a consegnare in tempo il suo lavoro di 400 pagine. Tutto ciò che voglio , pellicola del 2017 diretta da Ben Lewin , rappresenta un'avventura attraverso gli occhi di Wendy, uno sguardo sulla realtà completamente nuovo rispetto a quello a cui siamo abituati.

19. Quanto Basta (2018)

Quanto basta: Vinicio Marchioni, Luigi Fedele e Nicola Siri in una scena del film

Arturo ( Vinicio Marchioni ), chef stellato dal temperamento collerico, finisce ai servizi sociali per lesioni aggravate. La pena: insegnare a cucinare a un gruppo di ragazzi affetti da autismo e supervisionati dalla psicologa Anna ( Valeria Solarino ). Nel mucchio spicca Guido ( Luigi Fedele ), giovane talentuoso che chiederà ad Arturo di fargli da tutor in un concorso culinario. Quanto basta è una comedy-drama italiana del 2018 firmata dal regista Francesco Falaschi che, con estrema leggerezza, ha la capacità di parlare di neurodiversità.

20. Tutto il mio folle amore (2019)

Tutto Il Mio Folle Amore 4

Liberamente ispirato al romanzo Se ti abbraccio non avere paura di Fulvio Ervas, Tutto il mio folle amore (2019) di Gabriele Salvatores racconta la storia di Vincent ( Giulio Pranno ), ragazzo autistico che, dopo aver incontrato casualmente il padre naturale Willy ( Claudio Santamaria ), decide di nascondersi all'interno del pick-up di quest'ultimo diretto in Slovenia. Una volta scoperto il clandestino e dopo aver rassicurato la madre Elena ( Valeria Golino ), padre e figlio inizieranno a conoscersi percorrendo insieme le tappe della tournée musicale di Willy.

tom cruise film con fratello autistico

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10 film da vedere che parlano di autismo

Camilla Sernagiotto

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo del 2 aprile, ecco le migliori 10 pellicole che trattano questo tema molto delicato. Da Rain Man a Forrest Gump fino a Tutto il mio folle amore , in onda su Sky Primafila, sono tanti i titoli imperdibili che raccontano altrettante storie toccanti ed emozionanti

La Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo si celebra il 2 aprile ed è un appuntamento importantissimo per sensibilizzare su una realtà difficile che molti non conoscono.

Un modo per avvicinarsi al mondo dell’autismo è quello di guardare le tante, tantissime pellicole che negli anni hanno trattato questa delicata tematica.

Da Rain Man a Buon Compleanno Mr. Grape , da Molto forte, incredibilmente vicino a Tutto il mio folle amore , in onda su  Sky Prima Fila, i titoli sono molti, tutti da guardare per addentrarsi in un mondo che bisogna conoscere.

Per celebrare nel migliore dei modi la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, ecco 1 0 film da vedere che parlano di autismo.

Rain Man (1988)

Forse il film più celebre che tratta di autismo è proprio Rain Man , il capolavoro diretto da Barry Levinson nel 1988 che racconta la storia di due fratelli che scopriranno l’uno dell’altro solamente alla morte del padre. Raymond, interpretato da un inarrivabile Dustin Hoffman, vincitore dell'Oscar per questo ruolo, è affetto dalla Sindrome di Asperger ed è l’unico erede dell’immenso patrimonio paterno.

Non appena Charlie (Tom Cruise) scoprirà di essere stato tagliato fuori, andrà a prelevare il fratello dalla clinica in cui si trova ricoverato sperando di diventarne il tutore e mettere così le mani sul capitale da cui è stato escluso.

Tra i due nascerà un legame profondo e l’avventura che vivranno assieme cambierà totalmente Charlie, facendolo crescere e maturare.

Rain Man è il film che si deve assolutamente vedere, un capolavoro che tratta con una delicatezza estrema un argomento molto difficile. Si tratta di una delle prime pellicole con protagonista un personaggio affetto da autismo e ha fatto da apripista a un vero e proprio filone. Un filone lodevole perchè avvicina a un mondo che per molti è lontano e per questo guardato con paura e diffidenza.  

Buon Compleanno Mr. Grape (1993)

Un’altra pellicola cult sul tema è Buon Compleanno Mr. Grape , il film diretto da Lasse Hallström nel 1993 che è stato il trampolino di lancio per la carriera di Leonardo DiCaprio.

Qui DiCaprio interpreta Arnie, un ragazzo autistico che non riesce a integrarsi socialmente anche a causa di tanti problemi familiari. Orfano di padre, con una madre affetta da obesità che si rivela totalmente inadatta a educare i figli e a badare a loro, l’unico appoggio per Arnie e il fratello maggiore Gilbert (Johnny Depp).

Buon Compleanno Mr. Grape racconta di come sia importante non solo offrire aiuto a chi è affetto da autismo ma anche alle loro famiglie, sostenendole in vari modi perché non soccombano. In maniera cruda ma proprio per questo estremamente efficace questo film mette davanti a una realtà che non vorremmo vedere, quella dell'emarginazione sociale legata a problemi psicologici, dall'autismo al binge eating.  

Forrest Gump (1994)

Ed ecco l’altro capolavoro, il film che definire cult è riduttivo: Forrest Gump .

La celebre pellicola diretta da Robert Zemeckis nel 1994 vede Tom Hanks nei panni di Forrest Gump, un uomo affetto da un deficit cognitivo che lo fa ragionare come un bambino. Proprio l’ingenuità tipica dell’infanzia è ciò che caratterizza maggiormente Forrest Gump, colui che seduto su una panchina racconterà man mano tutta la propria vita, ripercorrendo a ritroso trent’anni di esistenza personale strettamente collegata alla storia degli Stati Uniti.

Si scoprirà gradualmente che Forrest è stato testimone dei più importanti avvenimenti della storia di fine Novecento, molti dei quali lo vedono protagonista o co-protagonista.

Questa pellicola indimenticabile riesce a esprimere bene come alcune problematiche non siano per forza ostacoli e, anziché limitare le persone, le stimolino a compiere qualcosa di grande. Forrest Gump fa nascere tra spettatore e protagonista un'empatia inedita, un legame profondo quasi tra genitore e figlio. Frame dopo frame, sequenza dopo sequenza, viene voglia di abbracciare Forrest.

Mi chiamo Sam (2001)

Mi chiamo Sam racconta una storia d’amore inedita: quella che lega un padre affetto da autismo alla piccola figlia.

Sam Dawson (interpretato da Sean Penn) è un uomo autistico che cresce da solo la figlia Lucy Diamond (Dakota Fanning) dopo che la madre li ha abbandonati. Tra padre e figlia c’è un legame profondo, un’intesa perfetta che riesce a far sì che la piccola cresca serena e felice, nonostante tutti i problemi legati alla condizione del padre e all’abbandono da parte della madre.

Un gruppo di amici sostiene Sam e Lucy ma quando la bambina compie sette anni arriveranno i servizi sociali, minacciando di togliere la custodia della piccola al padre. L’intervento dell’avvocatessa Rita Harrison (Michelle Pfeiffer) riuscirà a salvare questa famiglia sui generis ma non per questo meno piena d’amore? Mi chiamo Sam , diretto da Jessie Nelson nel 2001, vi farà piangere, sorridere, riflettere e capire che le ragioni del cuore sono sempre quelle da seguire.

Sean Penn restituisce un personaggio così ben delineato, realistico e convincente da creare un'empatia non solo con la figlia ma anche con il pubblico, in maniera simile a quanto accade guardando Forrest Gump . Entrambi i protagonisti sono due belle anime, due uomini a cui non ci si può non affezionare profondamente.

Mary and Max (2009)

Mary and Max è il film di animazione realizzato con la tecnica dello stop motion nel 2009 che racconta di Mary, un’adolescente con problemi sociali.

Questa ragazzina non riesce a integrarsi e non ha nemmeno un amico così deciderà di aprire a caso l’elenco telefonico di New York e trovare qualcuno a cui scrivere. L’anno è il 1976 e il nome che salta all’occhio di Mary è  tale Max Jerry Horowitz al quale la ragazza incomincia a mandare delle lettere.

Si scoprirà che quest’uomo è un quarantaquattrenne affetto dalla Sindrome di Asperger ma totalmente a proprio agio con la sua condizione. “Sarebbe come voler cambiare il colore dei miei occhi” spiega a Mary. Tra i due nascerà un legame profondo e sincero, un rapporto che sfocerà nella più bella amicizia possibile. Un’amicizia che aiuterà tantissimo entrambi.

Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010)

Se volete un biopic emozionante, allora Temple Grandin - Una donna straordinaria è quello che fa per voi.

Questa pellicola diretta nel 2010 da Mick Jackson racconta la vera storia di Temple Grandin, una psicologa e zoologa che oggi è tra le più stimate scienziate viventi ma che ha alle spalle un passato difficile e doloroso.

Affetta da autismo e mutismo selettivo, la sua infanzia, adolescenza e giovinezza non sono state affatto facili, tuttavia questa donna (interpretata da Claire Danes) è riuscita a trasformare il suo modo particolare di sentire il mondo e percepire la realtà circostante in un metodo che le ha permesso di avvicinarsi agli animali, comprendendone esigenze e bisogni. Grazie a questa sua sensibilità, Temple Grandin è stata in grado di rivoluzionare l’allevamento e il settore industriale del bestiame.

L'ennesima riprova di come alcune caratteristiche comportamentali che la società giudica limitanti possano invece risultare il motore di gesta da chapeau.  

Molto forte, incredibilmente vicino (2011)

Molto forte, incredibilmente vicino è la fedele trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer.

Diretto nel 2011 da Stephen Daldry, racconta di Oskar Schell (interpretato da Thomas Horn), un ragazzino con la Sindrome di Asperger che ha perso il padre nell’attacco terroristico del World Trade Center dell’11 settembre. Oskar si convince che suo padre (Tom  Hanks) gli abbia lasciato un ultimo messaggio in giro per le strade di New York così incomincerà un’emozionante caccia al tesoro che si rivelerà un viaggio di formazione. Ogni tappa di questa avventura lo aiuterà a conoscersi meglio e a superare un ostacolo, portandolo a una maturazione e a una presa di coscienza che, forse, erano davvero quell’ultimo messaggio lasciatogli dal padre.

Una pellicola da pelle d’oca e da lacrime agli occhi che bisogna guardare: a dieci anni dal crollo delle torri gemelle, Safran Foer prima e Stephen Daldry dopo ambientano all’ombra dei grattacieli newyorkesi in cui pesa molto la mancanza delle torri una storia commuovente che fa riflettere.

Tutto ciò che voglio (2017)

Tutto ciò che voglio è la pellicola diretta da Ben Lewin nel 2017 che tratta di autismo raccontando una storia particolare.

Wendy (interpretata da Dakota Fanning) è una giovane ragazza affetta da autismo che vive in una casa famiglia a San Francisco dopo la tragica scomparsa di sua madre. Wendy è una fan sfegatata di Star Trek e quando la Paramount lancerà un concorso per sceneggiatori incentrato proprio sulla sua adorata serie televisiva di fantascienza, lei partirà da sola alla volta di Los Angeles per consegnare le sue ben 400 pagine di script.

Un’avventura filtrata dallo sguardo innocente di una ragazzina dalla sensibilità spiccatissima, un film di formazione che racconta una crescita interiore. Tutto ciò che voglio fa capire che volere è potere, sempre e comunque. Anzi: spesso coloro che sembrano i meno adatti a ottenere ciò che desiderano dimostrano una perseveranza e una tenacia inaspettate.  

Quanto basta (2018)

Quanto basta è il comedy-drama italiano diretto da Francesco Falaschi nel 2018 che ha un pregio eccezionale: tratta con leggerezza la tematica delicatissima della neurodiversità.

Il protagonista è Vinicio Marchioni, nei panni dello chef stellato Arturo che si rivela tanto bravo ai fornelli quanto pessimo con le relazioni interpersonali. Spesso viene colpito da attacchi di ira che sfociano in una collera implacabile e, proprio a causa di questo suo carattere, si beccherà una denuncia e finirà a dover svolgere servizi sociali a causa di lesioni aggravate.

Dovrà insegnare a cucinare a un gruppo di ragazzi affetti da autismo tra cui emerge Guido (Luigi Fedele), un ragazzo di cui si scopre un formidabile talento culinario. Tra Guido e Arturo nascerà un'intesa e una buona amicizia e il ragazzo chiederà allo chef di seguirlo come tutor in un concorso di cucina. A supervisionare i ragazzi c’è Anna, la psicologa interpretata da Valeria Solarino a cui Arturo non rimarrà di certo indifferente.

Quanto basta ha il pregio di narrare qualcosa di difficile da raccontare con la disinvoltura, la freschezza e la leggerezza di una commedia. Ogni ingrediente narrativo è dosato alla perfezione. Quanto basta, appunto.

Tutto il mio folle amore (2019)

Un titolo da non perdere è Tutto il mio folle amore , in onda su Sky Primafila in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo.

Liberamente tratto dal romanzo Se ti abbraccio non avere paura di Fulvio Ervas, questa trasposizione cinematografica diretta da Gabriele Salvatores nel 2019 racconta la storia di Vincent (interpretato da Giulio Pranno), un ragazzo autistico che incontrerà per caso il padre naturale e deciderà di seguirlo di nascosto in un viaggio dai contorni rock.

Suo padre Willy (Claudio Santamaria), infatti, è in partenza verso la Slovenia per una tournée musicale e Vincent si nasconderà all’interno del suo pick-up per seguirlo. Quando Willy lo scoprirà non finirà l’avventura del ragazzo ma, anzi, assieme al padre percorrerà le varie tappe del tour, in un vero e proprio viaggio di formazione, on the road e on the rock.

L’avventura di Vincent avrà la benedizione di sua madre Elena (interpretata da Valeria Golino) che, una volta rassicurata da Willy, permetterà ai due di trascorrere finalmente del tempo assieme per conoscersi.

Tutto il mio folle amore racconta con un linguaggio inedito una storia di amore paterno e filiale che emergeranno frame dopo frame. A ogni snodo narrativo comparirà un ulteriore tassello di quel puzzle di sentimenti che a fine pellicola farà uscire il soggetto che raffigura. O, meglio, il messaggio che veicola: l'amore vince su tutto.

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25 dei migliori film con personaggi autistici o affetti dalla sindrome di Asperger

2023-02-18 10:48

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25 dei migliori film con personaggi autistici o affetti dalla sindrome di Asperger

In questo articolo troverete 25 dei migliori film sulla sindrome di Asperger e sull'autismo.

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18 febbraio: Giornata mondiale della Sindrome di Asperger

In questo articolo troverete 25 dei migliori film sulla sindrome di Asperger e sull'autismo. Alcuni sono dal punto di vista della persona autistica, altri da quello di chi gli sta vicino. Questa condizione può essere difficile da comprendere, ma vale sicuramente la pena conoscerla, proprio come tutte le altre malattie mentali.

1. Il mio nome è Khan - Questo film mira a rompere gli stereotipi sui musulmani e sulle persone con la sindrome di Asperger. Dovremmo guardarlo se volessimo saperne di più su politica, religione e salute mentale: ci aprirà sicuramente la mente sui danni che il razzismo e il pregiudizio possono fare.

2. Mozart and the Whale - Questo è un film su come due persone affette dalla sindrome di Asperger siano riuscite a superare le sfide che ostacolavano il loro amore. Sebbene entrambi abbiano la stessa condizione, hanno anche le loro differenze, e questo rende il loro legame ancora più forte.

3. Temple Grandin - Questo film aiuta il pubblico a capire che non tutti i supereroi indossano il mantello. Alcuni di loro vivono tra noi e sono persino autistici. Sono speciali in modi che molti di noi non riescono a comprendere.

4. Rain Man – è uno dei film più famosi sull'autismo, soprattutto grazie alla bravura di Tom Cruise e Dustin Hoffman. Questo classico racconta la storia di due fratelli, uno con un atteggiamento subdolo e l'altro autistico.

5. Adam – questa è una storia d'amore. Il protagonista affetto da Asperger si innamora della sua nuova vicina, ma ha difficoltà a creare un legame con lei. Questo film fa capire perché e quanto sia difficile per le persone con autismo aprirsi ai propri sentimenti.

6. Mi chiamo Sam - uno dei più grandi film mai realizzati sull'autismo e sulla paternità. Se siamo in vena di drammi pesanti e di argomenti sociali, come stereotipi e questioni legali, allora ci aspetta una bella sorpresa.

7. Molto forte, incredibilmente vicino - Questa è la storia di Oskar, un giovane ragazzo affetto da autismo. Suo padre muore durante gli attacchi dell'11 settembre e Oskar trova una chiave in uno dei suoi vasi. Il ragazzo parte per un viaggio alla ricerca di ciò che la chiave apre, e lungo il percorso inizia a creare legami con persone che hanno grandi storie.

8. Buon compleanno Mr. Grape - Interpretato da Johnny Depp e Leonardo DiCaprio, racconta la storia commovente di un uomo che ha dovuto rinunciare a molte cose nella vita per prendersi cura del fratello minore con esigenze speciali.

9. Ben X - Questo è un film difficile da guardare. Ritrae molti episodi di bullismo, ma può essere utile per i genitori di bambini a cui è stata diagnosticata la sindrome di Asperger o l'autismo. Questo film ci farà preoccupare molto di più di come i nostri figli potrebbero essere trattati a scuola o in altri luoghi pubblici, insegnandoci a rispondere alle loro esigenze nel modo più appropriato.

10. The Accountant - Cosa succede se un genitore si rifiuta di cercare aiuto per le esigenze del proprio figlio autistico? Questa è esattamente la domanda a cui questo film vuole rispondere. Se siamo curiosi di sapere cosa può succedere quando il disturbo autistico viene trascurato, dovremmo guardare questo film.

11. Tutto ciò che voglio - Dakota Fanning interpreta il ruolo di una giovane donna che sogna di diventare una sceneggiatrice, ma che non riesce a farlo a causa del suo autismo. Ma chi dice che non si possono realizzare i propri sogni se si è autistici si ricrederà grazie alla protagonista di questo film.

12. Ocean Heaven - Cosa faremmo se scoprissimo improvvisamente di avere una malattia incurabile e di dover morire nei prossimi mesi? Saremmo in grado di lasciare nostro figlio affetto da autismo? Pur avendo una trama relativamente semplice, il film è commovente e straziante allo stesso tempo.

13. Il faro delle Orche - Questo film parla di una madre, Lola, disposta a tutto per suo figlio Tristan. Tristan è affetto da autismo e ha trovato un legame speciale con le balene, così i due si recano sulla costa della Patagonia per visitarle. Il film è basato su una storia vera, il che lo rende ancora più speciale.

14. Il mio piccolo genio - Racconta la storia di un giovane genio a cui viene diagnosticata la sindrome di Asperger. È un bambino prodigio nella musica e nella matematica, ma ha problemi a relazionarsi e a comunicare con gli altri. L'unica persona con cui entra in sintonia è sua madre, che deve decidere se fargli vivere una vita normale o sviluppare le sue capacità geniali.

15. X + Y - È un film che parla di crescita personale e amicizia. Segue la storia di un giovane genio della matematica che ha difficoltà a relazionarsi con gli altri. Come la maggior parte dei film sull'autismo, ci aiuterà a capire come ci si sente ad essere affetti da questo disturbo e a non essere in grado di connettersi e costruire relazioni.

16. Snow Cake - Il film parla della costruzione di amicizie nelle circostanze più improbabili. È una storia sull'amore in tutte le sue forme, incentrato sull'importanza della guarigione.

17. Nathan's Kingdom - Questa è la storia di un fratello e una sorella che superano delle sfide per vivere insieme in felicità e pace. Il fratello è affetto da autismo, mentre la sorella è tossicodipendente. Anche se le loro condizioni sono difficili, credono che stare insieme sia meglio che essere separati.

18. Keep the Change - Commedia romantica su un aspirante regista e una donna dallo spirito libero, entrambi autistici. Se conosciamo qualcuno che soffre di autismo e ha paura di partecipare a gruppi di terapia, poteremmo guardare questo film con lui, spiegandogli i benefici della consulenza.

19. Po - Ecco un altro film per padri e figli che riempirà di lacrime e amore la nostra serata. Po è la storia di un papà single con un figlio autistico. Cosa faremmo se nostro figlio fosse affetto da autismo e non riuscissimo a concentrarci solo su di lui perché dobbiamo lavorare per mantenere la nostra famiglia?

20. Codice Mercury - Il governo sarebbe ovviamente allarmato se scoprisse che un autistico di nove anni è riuscito a violare il codice adamantino dell'NSA. Ma assassinarlo è la mossa giusta? Se siamo alla ricerca di un film sull’autismo, ma anche ricco di azione e combattimenti, questo è un'ottima scelta.

21. Life, Animated - È un documentario su un ragazzo che ha imparato a connettersi con il mondo, nonostante il suo autismo, grazie ai film Disney. Il film è basato su un libro di Ron Suskind che racconta la storia vera di suo figlio autistico Owen.

22. The Horse Boy - racconta le difficoltà di Rupert Isaacson e della sua famiglia nell’aiutare il figlio Rowan a superare le barriere poste dall'autismo. Rowan fa continuamente i capricci, soprattutto quando nessuno capisce quello che sta cercando di dire. Riesce però a superare questo problema grazie all'aiuto dei cavalli e di altri animali.

23. The story of Luke - Il protagonista del film è giovane ed entusiasta, ma ha difficoltà ad entrare in contatto con le persone. Tuttavia, alla fine sceglie di essere coraggioso e di vivere in modo indipendente. Questo film parla di auto-aiuto e di scoperta di sé per coloro che presentano sintomi autistici lievi. Possono vivere una vita "normale" e superare i limiti imposti dal loro disturbo?

24. Mary and Max - Anche se questo film è d'animazione, è destinato agli adulti che vogliono saperne di più sull'autismo. Può comunque essere visto dai bambini, ma bisogna tener conto che è un po' cupo. Il film parla di bullismo e ritrae il modo in cui molte persone con Asperger vengono trattate e incomprese.

25. Un amore speciale - Guardando questo film, ci si potrebbe chiedere se la madre sia iperprotettiva o se non riesca ad accettare di avere un figlio autistico. L'altra sorella è la storia di una giovane donna che cerca l'indipendenza, ma che è messa alla prova da una lieve disabilità mentale.

Credits by: Happier Human

  • Letteratura e psicologia

Film sull'autismo: i migliori 8

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Alessia Perillo

Nel 1988 usciva Rain Man . Interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman , il film di Barry Levinson conquistò la cerimonia degli Oscar, portandosene a casa ben quattro. D'altronde il film fu un successo al botteghino, al tempo. Ma a trionfare fu la critica, che elogiò fortemente l'interpretazione magnifica di Hoffman, che interpreta Raymond Babbit.

E pensare che Hoffman pensava di aver fatto un cattivo lavoro in Rain Man - L'uomo della pioggia!

Ma perché si chiama Rain Man?

La spiegazione è piuttosto semplice. I protagonisti sono due fratelli, Charlie e Raymond. Quest'ultimo, non riuscendo a pronunciare da piccolo il suo nome, ha risolto utilizzando poi un gioco d'assonanza. Se ci fate caso infatti Raymond e Rain Man sono molto molto simili. A dargli il 'soprannome' è proprio il fratello.

Il personaggio autistico interpretato da Hoffman presenta la sindrome del Savant, una sindrome esistente che denota un livello d'intelligenza e memoria altissimo. Queste capacità emergono infatti dal film, che è ispirato tra l'altro a Kim Peek , anche lui affetto dalla sindrome del savant, oltre ad alcuni disturbi della sfera dello sviluppo psicologico.

Nel frattempo la carriera di Dustin Hoffman continua in grande stile: solamente l'anno scorso è entrato a far parte del cast di Megalopolis di Francis Ford Coppola.

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  • Distributore: United Artists
  • Genere: Drammatico
  • Regia: Barry Levinson
  • Interpreti: Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino
  • Sceneggiatura: Ronald Bass, Barry Morrow
  • Nazione: USA
  • Produttore: Mark Johnson, on Peters, Peter Guber
  • Durata: 133 min

Quanto attendi: Rain Man

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Charlie (Tom Cruise) scopre di avere un fratello autistico, Raymond (Dustin Hoffman), solo dopo la morte del padre. Il film è disponibile su TimVision .

Il protagonista (Tom Hanks) soffre di una forma di autismo che lo porta a ragionare in maniera infantile, ma brillante. Il film è disponibile su Sky , Netflix e Now .

Un giovanissimo Leonardo DiCaprio è Arnie, un ragazzino autistico con una madre inadeguata. A occuparsi di lui è il fratello maggiore Gilbert (Johnny Depp). Il film è disponibile su Prime Video .

Serie tv che racconta di Shaun Murphy (Freddie Highmore), un giovane medico autistico specializzato in chirurgia presso il St. Bonaventure Hospital, a San Jose, in California. Su Rai2 da venerdì 21 aprile inizia la sesta stagione, inedita in chiaro. Le cinque stagioni precedenti sono disponibili su Netflix , Prime Video e Disney+ .

Serie tv uscita nel 2022. L’avvocata autistica Woo Young-woo (Park Eun-bin) arriva in un importante studio legale. Qui inizia le sue sfide, come donna e come professionista. Disponibile su Netflix .

Il viaggio divertente ed emozionante alla ricerca di se stesso di Sam Gardner (Keir Gilchrist), un 18enne che cerca di trovare la sua indipendenza. Serie tv disponibile su Netflix .

Vincent (Giulio Pranno), un ragazzo autistico, incontra il padre naturale (Claudio Santamaria) e si nasconde nella sua macchina per viaggiare con lui. Il film è disponibile, gratuitamente, su RaiPlay .

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  • 13 mag 2021
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Aggiornamento: 14 mag 2021

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“Rain Man” è un film che vede come protagonista un giovane Tom Cruise alle prese con un fratello autistico, Dustin Hoffman.

Un uomo, molto egocentrico ed alquanto egoista scopre che il defunto padre ha lasciato la sua intera eredità ad un fratello del quale non conosceva l’esistenza. Una cosa lo colpisce in particolar modo: il fratello in questione è autistico.

Presto tra i due però nasce qualcosa di speciale.

tom cruise film con fratello autistico

Perché Tom Cruise in questo film interpreta un uomo così incapace di accettare che una intera eredità possa essere gestita da un fratello che lui considera “stupido” ?

L’autismo, meglio definito “ disturbo dello spettro autistico “, è un particolare disturbo dello sviluppo neurobiologico che principalmente implica una compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non verbale e delle interazioni sociali.

Molto frequenti sono anche manie ed atteggiamenti piuttosto ripetitivi.

Il medico Leo Kanner utilizza il termine per diagnosticare un disturbo che comprende le relazioni sociali e la sfera emotiva, mentre antecedenti a tale dimostrazione, sono le osservazioni effettuate da altri medici con pazienti affetti dal medesimo disturbo e che, però, hanno portato gli psichiatri ad una

diagnosi di schizofrenia.

Donald Triplett è stata la prima persona a cui è stato diagnosticato l’autismo .

Donald nasce nel 1933.

Prima della diagnosi di autismo a Donald viene diagnosticato un disturbo mentale e di conseguenza viene ricoverato in un istituto per malattie mentali. Ma ciò è tipico dei bambini ai quali veniva diagnosticato un disturbo mentale in quel periodo.

tom cruise film con fratello autistico

Nel corso degli anni tutto cambia, la scienza evidenzia grandi progressi e nel 1968 nasce in America la terapia ABA ( Applied Behavior Analysis) ormai utilizzata in tutto

Ma cerchiamo di capire un po’ meglio di cosa si tratta;

La Dottoressa Vincenza Giurintano, psicologa, spiega come ai bambini affetti dal disturbo dello spettro autistico sia vitale tale terapia.

Il bambino in questione dunque ha bisogno di un costante supporto emotivo. Il lavoro viene svolto e basato sui suoi interessi e su ciò che più gli piace spingendolo in questo modo verso una capacità maggiore di comunicazione:“se un bambino impara a comunicare i comportamenti problematici tendono a ridursi, poiché spesso tanti comportamenti presenti nell’autismo sono dovuti ad una incapacità da parte di questi bambini di esprimere i propri bisogni e se noi diamo uno strumento di comunicazione valido, la maggior parte dei comportamenti denotati come problematici si riducono”, spiega la Dottoressa Giurintano.

Inoltre il lavoro viene svolto sulle autonomie, sulla capacità di prestare attenzione all’altro. La terapia ABA è l’intervento che si è dimostrato più efficace: “non si deve avere l’idea che questi bambini non possano apprendere, ma piuttosto bisogna capire quanto in realtà essi possano apprendere attraverso delle strategie e delle tecniche specifiche.”

In seguito aggiunge la Dottoressa: “in un bambino neurotipico abbiamo una motivazione innata , dunque intrinseca ad apprendere, nell’autismo invece quello che penalizza il bambino è la mancanza di motivazione, non avendo appunto gli strumenti necessari.”

Vi è una mancanza di interesse nell’apprendere, dunque L’ABA consiste nel trovare una serie di strumenti capaci di insegnare delle abilità.

La Dottoressa Vincenza Giurintano continua: ”Tali strumenti sono dei rinforzi affinché il bambino possa essere spinto da un interesse.

Ad esempio il bambino deve svolgere un puzzle e solo dopo averlo finito diamo <<un rinforzo>> premiandolo con qualcosa che gli piace , in tal modo lo spingiamo ad essere motivato. Così il bambino scopre il piacere di ricevere un complimento oppure di ricevere un abbraccio o una carezza.

Lo scopro principale è quello di insegnare qualcosa.“

I bambini autistici percepiscono il mondo in maniera opposta al nostro, l’intervento ABA non comporta una sorta di ”normalizzazione” del

bambino, bensì una accettazione di ciò che si è conseguito da un miglioramento di alcuni aspetti del comportamento.

“L’autismo non è una malattia. È un modo di essere ed in questo non c’è nulla di sbagliato.“

Irene Passalacqua

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Film sull'autismo e sindrome di Asperger

  • 5 Settembre 2022
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Film sull'autismo e sindrome di Asperger: quali sono i migliori?

Film sull'autismo e sindrome di Asperger

Film sull'autismo: perchè sono così importanti?

film sull'autismo forrest gump

1 - Forrest Gump (1994)

2 - rain man (1988), 3 - buon compleanno mr. grape (1993), 4 - mi chiamo sam (2001), 5 - temple grandin - una donna straordinaria (2010), 6 - tommy e gli altri (2017), 7 - tim - un uomo da odiare (1979), 8 - il ragazzo che sapeva volare (1986), 9 - un amore speciale (1999), 10 - crazy in love (2005), 11 - adam (2009), 12 - il mio nome è khan (2010), 13 - molto forte, incredibilmente vicino (2011), 14 - mary and max (2009), 15 - tutto ciò che voglio - please stand by (2017), 16 - quanto basta (2018), 17 - tutto il mio folle amore (2019), 18 - il faro delle orche (2016), 19 - a proposito di luke - the story of luke (2012), 20 - pulce non c'è (2012), 21 - life, animated (2016), 22 - madre (2020), 23 - a mother's courage: talking back to autism (2009), 24 - the horse boy (2009), cosa ne pensi di questi film sull'autismo.

  • Elia Caneppele , fondatore Windowo.it e Autismo.it

Avvocata Woo: la recensione della serie Netflix

Quali sono le cause dell'autismo infantile.

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Tom Cruise in Collateral (2004)

A cab driver finds himself the hostage of an engaging contract killer as he makes his rounds from hit to hit during one night in Los Angeles. A cab driver finds himself the hostage of an engaging contract killer as he makes his rounds from hit to hit during one night in Los Angeles. A cab driver finds himself the hostage of an engaging contract killer as he makes his rounds from hit to hit during one night in Los Angeles.

  • Michael Mann
  • Stuart Beattie
  • Jada Pinkett Smith
  • 1K User reviews
  • 237 Critic reviews
  • 71 Metascore
  • 22 wins & 73 nominations total

Collateral

  • Richard Weidner

Bruce McGill

  • Traffic Cop #1

Klea Scott

  • Young Professional Man

Debi Mazar

  • Young Professional Woman

Javier Bardem

  • Traffic Cop #2

Ken Waters

  • (as Ken Ver Cammen)
  • (as Charlie E. Schmidt Jr.)
  • Fever Bouncer
  • (as Michael A. Bentt)
  • All cast & crew
  • Production, box office & more at IMDbPro

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  • Trivia According to Michael Mann , Vincent is a man able to get in and out of anywhere without anyone recognizing or remembering him. To prepare for the movie, Tom Cruise had to make FedEx deliveries in a crowded Los Angeles market without anyone recognizing him.
  • Goofs When Max and Vincent load the first corpse in the trunk, the "corpse" is holding Max by the wrists as well.

Vincent : Look in the mirror. Paper towels, clean cab. Limo company some day. How much you got saved?

Max : That ain't any of your business.

Vincent : Someday? Someday my dream will come? One night you will wake up and discover it never happened. It's all turned around on you. It never will. Suddenly you are old. Didn't happen, and it never will, because you were never going to do it anyway. You'll push it into memory and then zone out in your barco lounger, being hypnotized by daytime TV for the rest of your life. Don't you talk to me about murder. All it ever took was a down payment on a Lincoln town car. That girl,you can't even call that girl. What the fuck are you still doing driving a cab?

  • Crazy credits There are no opening credits of any kind. The title does not appear until the closing credits.
  • Connections Featured in Siskel & Ebert: Collateral/Code 46/Stander/Little Black Book/Festival Express (2004)
  • Soundtracks Debestar Written by Rick Garcia , Rene Reyes & Cisco De Luna Performed by The Green Car Motel Courtesy of FastKat Records

User reviews 1K

  • Nov 20, 2006
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  • What's the song that Daniel is playing when Max & Vincent see him playing in the jazz club?
  • August 6, 2004 (United States)
  • United States
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  • $65,000,000 (estimated)
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  • Aug 8, 2004
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  • Runtime 2 hours
  • Dolby Digital

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Autismo tra film e serie tv: tutti i titoli approvati dagli esperti

Da rain man , il più famoso, a the good doctor , la serie più vista. passando per le storie di persone autistiche narrate dai docufilm.

I l tema autismo – un disturbo che, secondo il Ministero della Salute coinvolge in Italia un bambino su 77 – è sempre più trattato da cinema e serie tv. Ad aprire la strada è stato senz’altro Rain Man (1988), con l’indimenticabile interpretazione di Dustin Hoffman , a cui sono seguiti tanti altri film, alcuni rigorosi e illuminanti, altri che sfiorano la banalizzazione. Parlano di autismo anche alcune serie famose . Prima tra tutte The Good Doctor , una delle più apprezzate da pubblico e critica. O, più di nicchia ma comunque deliziosa, come la serie coreana l’Avvocata Woo , su Netflix.

Film e serie tv sull’autismo

Leggi anche › Autismo negli adulti: l’importanza di ricevere una diagnosi e intraprendere un percorso di terapia

L’autismo . Lo studioso Maurizio Bonati nel libro Attraverso lo schermo , elenca tutta una serie di film dedicate al tema, bocciandone alcune e promuovendone altre. Promuove El Abuelo (il suo sceneggiatore, Stephen Metcalfe, lo stesso di Pretty Woman , ha un figlio autistico) e le serie tv  Atypical (2017) e e The Good Doctor (2017), che parlano della sindrome dell’ idiot savant , la stessa che colpisce Raymond di Rain Man . Boccia La solitudine dei numeri primi dove l’autismo è indicato come elemento pretestuoso e non sufficientemente indagato.

Autismo: i film e le serie tv da vedere

Tutto il mio folle amore , su now youtube prime video.

Diretto da Gabriele Salvatores , è liberamente ispirato al romanzo Se ti abbraccio non aver paura   di Fulvio Ervas , storia vera di Franco Antonello, padre di Andrea, che parte con il figlio autistico per un viaggio in moto. Il giovane Vincent Manzato ( Giulio Pranno) è un ragazzo affetto da autismo allevato dalla madre Elena ( Valeria Golino ) e dal compagno, Mario ( Diego Abatantuono ) . Il vero padre di Vincent è Willy ( Claudio Santamaria ), cantante, che decide di andare a conoscere il figlio.

L’ex compagna lo caccia; ma, affascinato da quel padre misterioso, Vincent decide di scappare con lui. I due iniziano un viaggio nei Balcani che li porterà a scoprirsi e amarsi. Anche Elena e Mario si mettono in viaggio per riportare a casa il figlio. Così, in viaggio con le tre persone più importanti della sua vita, Vincent imparerà a scoprire nuove emozioni.

Claudio Santamaria (Willy) e Giulio Pranno (Vincent).

Rain man , su Prime Video e Apple Tv

È “il” film sull’autismo, reso famoso da una magistrale interpretazione di Dustin Hoffman. Charlie Babbitt ( Tom Cruise ) venditore d’auto sommerso dai debiti, si trova a dover dividere una congrua eredità con il fratello Raymond ( Dustin Hoffman ), affetto da autismo e ricoverato in una clinica psichiatrica. Lo rapisce per ottenerne la tutela e quando scopre che il fratello è un mago coi numeri decide di sfruttarlo per giocare e vincere abbastanza soldi per liberarsi dai debiti. Fino a quando scoprirà che il legame che li unisce è forse più forte di quanto l’uomo avesse immaginato.

Quattro premi Oscar: miglior regia per Barry Levinson (che compare in un cameo), miglior film , migliore attore protagonista per Dustin Hoffman e miglior sceneggiatura originale . Rain man avrebbe dovuto essere diretto da Steven Spielberg, impegnato con Indiana Jones . Per il ruolo di Raymond si pensava a Bill Murray e per la parte di Charlie a Hoffman, che dopo aver conosciuto la realtà delle persone autistiche, chiese di interpretare Raymond. Così la scelta ricadde su Tom Cruise.

Tom Cruise (Charlie Babbit) e Dustin Hoffman (Raymond Babbit). (Paramount)

Forrest Gump , su Prime YouTube Apple Tv

Ispirato dal romanzo di Winston Groom (libro che compare in diverse scene del film) Forrest Gump racconta la vita di un uomo affetto da una forma di autismo con ritardo cognitivo e dalla sindrome dell’X fragile (malattia genetica che causa il problema alle gambe del protagonista). L’uomo attraversa trent’anni di storia degli Stati Uniti e ne incontra i personaggi più rappresentativi, da J. F. Kennedy a John Lennon , senza mai dimenticare il suo primo amore, Jenny.

Diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks , il film ha vinto sei Oscar e ha riscosso un enorme successo al botteghino. La Paramount si era rifiutata di pagare le riprese della corsa che Forrest Gump effettua fra i vari Stati americani, che fu perciò finanziata da Tom Hanks e Robert Zemeckis. Altri attori: Robin Wright , il grande amore di Forrest, e Sally Field (la madre). Gary Sinise , l’attore che interpreta il Tenente Dan, ha fondato la Lt. Dan Band, gruppo musicale ispirato al personaggio del film.

Tom Hanks (Forrest Gump).

Buon compleanno Mr Grape , su Prime Video

Siamo in una piccola città dell’Iowa. Gilbert Grape ( Johnny Depp ) si occupa del fratellino autistico Arnie ( Leonardo Di Caprio ) perché la madre Bonnie, depressa grave, non se ne può prendere cura. Nel paesino la vita è piuttosto monotona, almeno fino all’arrivo della giovane Becky ( Juliette Lewis )e di sua nonna, bloccate in città per un guasto al caravan. Tratto da un romanzo di Peter Hedges e diretto da Lasse Hallstrom,

Buon compleanno Mr Grape vede Leonardo Di Caprio e Johnny Deep recitare insieme per la prima volta (Depp ha ammesso, anni dopo, di non sopportare il giovane Leo). Il film affronta problemi sociali, come l’emarginazione e la ridicolizzazione del diverso. La grande interpretazione di Leonardo Di Caprio nei panni di Arnie è valsa al giovane attore la prima nomination agli Oscar. «Quando ho fatto il film, ricordo di aver pensato che Leonardo DiCaprio sarebbe diventato una star», ha detto il regista . La storia del cinema gli ha dato ragione.

Leonardo Di Caprio, Johnny Depp e Juliette Lewis. (Olycom)

The Good Doctor , su Raiplay e Netflix

The Good Doctor, serie tv, racconta le imprese del chirurgo Shaun Murphy ( Freddie Highmore ), giovane autistico che lavora al prestigioso San Jose St. Bonaventure Hospital. U n medical drama che dà una rappresentazione puntuale dell’autismo (approvata dalle varie associazioni impegnate sul campo). Il dottor Murphy ha un’incredibile memoria fotografica del corpo umano, ma deve fare i conti con altri aspetti della sua condizione, primo tra tutti gli ostacoli nelle relazioni e affrontare pregiudizi e diffidenze.

The Good Doctor si ispira all’omonimo format sudcoreano creato da Park Jae-bum ed è firmato da David Shore , lo stesso autore di Dr. House. Pur essendo ambientato a San Josè, è girato a Vancouver, in Canada. Freddie Highmore era stato inizialmente scartato perché considerato troppo giovane per interpretare il ruolo di Shaun Murphy .

Freddie Highmore (Shaun Murphy) e Antonia Thomas (Claire Browne). (Netflix)

L’avvocata Woo , su Netflix

Serie Netflix su una giovane avvocata con disturbo dello spettro autistico che risolve casi in modo brillante e unico. Come persona autistica, deve affrontare vari pregiudizi, ma conquista i colleghi del prestigioso studio legale scoprendo dettagli e cavilli legali che nessuno riesce a trovare. Più che fare presa sulle emozioni, la serie punta i riflettori sull’abilità e l’evoluzione di Woo.

Il personaggio è interpretato da Park Eun-bin, che inizialmente non voleva accettare il ruolo perché non era sicura di poterlo svolgere al meglio. Quando ha deciso di farlo, si è immersa completamente nella parte e ha incontrato studiosi esperti dei disturbi dello spettro dell’autismo per una sorta di ricerca .  L’attore Kang Ki-young è l’avvocato Jung Myeong-seok, che diventa alleato di Woo. «Mi preoccupava il fatto di poter essere poco convincente nel ruolo di un avvocato esperto», ha rivelato.

Park eun-bin è l’Avvocata Woo dell’omonima serie. (Netflix).

Atypical , su Netflix

Sam Gardner ( Keir Gilchrist ), ragazzo diciottenne con la Sindrome di Asperger che vuole conoscere l’amore e reclama la propria indipendenza. Preso di mira dai coetanei in quanto «strano», ma aiutato dalla terapeuta Julia e dal suo migliore amico Zahid, Sam intraprende un viaggio emozionante alla ricerca di sé stesso. La serie è stata scritta da Robia Rashid con la consulenza di Michelle Dean, che ha lavorato al Centro UCLA trattamenti e ricerca dell’autismo della California State University.

Il protagonista Keir Gilchrist per interpretare Sam ha letto  Il diario delle migliori pratiche , «un libro fondamentale per contribuire a costruire il personaggio», uno dei manuali di riferimento per chi vuole informarsi sull’argomento.

Keir Gilchrist veste i panni di Sam. (Netflix).

Il mondo di Leo , su Rai Gulp

Il Mondo di Leo è la prima serie animata italiana che racconta le avventure di un bambino con disturbo dello spettro autistico. Diretta e illustrata da Dario Piana e scritta e sceneggiata da Nicola Brunialti, si rivolge a bambini e ragazzi con autismo e ai piccopli in età prescolare. Il protagonista è Leo, un bambino che vede il mondo in modo speciale. Grazie all’aiuto del suo migliore amico, il peluche Babù, e della bassottina Lola, troverà sempre una soluzione a tutti i problemi, anche a quelli che sembrano insormontabili.

Oltre alla serie tv, ci sono anche un libro illustrato e un’app di gioco. La serie si avvale della consulenza scientifica del professore di Psicologia generale Paolo Moderato , una delle massime autorità in materia, che ha fornito il suo prezioso supporto anche all’intero progetto multimediale.

Autismo e cartoni animati: su Rai Yoyo arriva “Il mondo di Leo”

Sul sentiero blu , distribuito da Wanted Cinema

Un gruppo di dodici giovani autistici tra i 18 e i 35 anni, con loro medici ed educatori, percorrono 235 chilometri a piedi in nove giorni sull’antica via Francigena . Il cammino si conclude con l’arrivo a Roma e l’incontro con il Pontefice. Sul sentiero blu è un docufilm diretto da Gabriele Vacis. Un cammino di crescita, tra fatica e divertimento, in cui i ragazzi affrontano ed imparano a gestire emozioni e difficoltà. L’esperienza umana che aveva anche uno scopo terapeutico: migliorare le relazioni delle persone autistiche . I partecipanti dovevano infatti adattarsi al nuovo ambiente e cercare un modo per convivere, alla scoperta della loro indipendenza.

Il film racconta le fatiche, le paure, i momenti di incertezza e insieme mette in scena sorrisi e sguardi capaci di emozionare. Nel docu-film non ci sono attori professionisti né scene ricostruite. Gli “effetti speciali” sono affidati ai paesaggi della via Francigena, gli antichi borghi, i boschi in cui i ragazzi si immergono.

As we see it , su Prime Video

JackJack ( Rick Glassman ), Harrison ( Albert Rutecki) , e Violet ( Sue Ann Pien ) sono tre ventenni affetti da una sindrome dello spettro autistico. Oltre al disturbo, i tre condividono una casa, la lotta per ottenere un lavoro, fare amicizia, innamorarsi e destreggiarsi in un mondo che li esclude. Con l’aiuto delle famiglie e della tutor, i ragazzi affrontano insieme le sconfitte e celebrano i trionfi conquistando piano piano l’indipendenza.

Definita serie dramedy, a metà strada tra commedia e dramma, As we see it è stata girata da Jason Katims che si è dimostrato in grado di uscire dai canoni e mostrare gli aspetti meno convenzionali di chi è affetto da autismo, senza pietismi . Nel cast della serie troviamo anche Sosie Bacon , figlia di Kevin  e Kyra Sedgwick nei panni dell’assistente Mandy, Chris Pang (è Van, fratello di Violet), e Joe Mantegna nel ruolo di Lou, padre di Jack.

Rick Glassman (Jack) e Joe Mantegna (Lou, il padre di Jack). (Prime Video).

Io ci provo , su richiesta

Un documentario che racconta pezzi di vita di Antonello, Denis, Adis, Francesco e Francesco, cinque ragazzi autistici che frequentano il Centro di Riabilitazione La Casa di Michele dell’Aquila . Gli autori sono Francesco Paolucci e Rosario Sabelli, psicologo psicoterapeuta che in quel centro lavora, che hanno raccolto materiale per quattro anni.

«Le persone normali sono quelle che si sentono migliori. Perché mi sentivo un po’ abbassato rispetto a loro», dice Francesco, uno dei protagonisti, a dare il senso del film. E un altro: «A volte mi sento come un fantasma, che è trasparente, invisibile. Il film è disponibile per proiezioni su richiesta mandando una mail a [email protected]  e  [email protected] .

The special need , in dvd

Enea, 29 anni, è un ragazzo autistico che vive a Terenzano (Udine). Sta bene, ma gli manca l’amore. Due suoi amici, Alex (Alex Nazzi) e Carlo (Zoratti), decidono di aiutarlo a realizzare il desiderio di avere un rapporto d’amore. Andranno in un bordello in Austria e poi in Germania, a Trebel, dove esiste un centro in cui anche i disabili possono vivere la propria sessualità.   The special need è un documentario di Carlo Zoratti.

Un film a tratti poetico, con dialoghi spiazzanti, che solleva un problema reale. «Io ed Enea ci conosciamo da quando abbiamo quindici anni. Abbiamo deciso di fare questo documentario quattro anni fa, alla fermata dell’autobus 11 a Udine. Quel giorno gli ho chiesto se aveva la ragazza: io ne avevo conosciute molte, perché lui no?”, racconta Alex Nazzi . «Durante la lavorazione, ogni giorno Enea cambiava traiettoria e io dovevo seguirlo, accettando che fosse lui a guidarmi…».

Adam , a noleggio in streaming

Il film (vincitore del premio Alfred P. Sloan al Sundance Film Festival del 2009) racconta il rapporto complicato tra Adam Raki ( Hugh Dancy , visto in Hannibal ), geniale ingegnere quasi trentenne con la sindrome di Asperger , e Beth Buchwald ( Rose Byrne) , scrittrice in erba. Tra i due nasce una tenera amicizia che si trasformerà in amore. Volendo far conoscere Adam ai propri genitori, Beth organizza un “incontro casuale” in teatro. Adam, con innocenza, rivolge domande molto dirette al padre della ragazza (che ha problemi con la legge) e Beth non gradisce, ma messa davanti all’ultimatum dei genitori sceglierà Adam .

Adam dopo una lunga ricerca riceve una proposta di lavoro in California. Beth non lo seguirà, ma entrambi troveranno un posto nel mondo e realizzeranno il loro sogno. Il regista ha deciso di realizzare il film dopo aver ascoltato un’intervista radiofonica a un uomo con la sindrome di Asperger che spiegava la propria visione del mondo.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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